Un artista raccontato

Il catalogo delle opere di Guido Tallone

Castiglioni, Vittore, "Corriere del Ticino", 3 marzo 1999


A Milano e' appena stato edito da Skira un volume, o meglio un grande catalogo, redatto da Gigliola Tallone, dedicato al pittore Guido Tallone, suo zio.Tallone era un artista, un pittore dalla natura prepotente e fervida e proveniva da un ceppo straordinario
di artisti indirizzati verso i campi piu' diversi e magari rari. Il padre Cesare, infatti, gran pittore, era soprattutto uno splendido ritrattista; il fratello di Guido, Enea, architetto, lavoro' a Parigi, poi, nel canton Ticino, dove anche a Bellinzona lascio' opere di sicura e severa genialita'. Un altro fratello, Cesare Augusto, si dette alla costruzione di pianoforti a gran coda e ne fece di straordinari. E ancora un altro fratello, Alberto, stampo' rare e preziose edizioni di libri alla maniera degli antichi stampatori, a mano, con caratteri apposta confezionati e con finissimo gusto...Come si vede Guido Tallone non poteva tralignare e questo volume e' la testimonianza viva di quanto Tallone lascio' come segno di una genialita' tramandata e rivissuta. Bisogna anche dire che il libro e' stato compilato con caparbia ed affettuosa cura e presenta un' imponente rassegna di riproduzioni eccellenti di opere dell'artista, rintracciate e documentate e commentate dalla nipote Gigliola Tallone.

Questa splendida panoramica si apre su personaggi, nature morte, paesaggi, animali, oggetti ed altro che costituiscono un mondo vivo e reale vissuto dall'artista con una partecipazione intensa, con un sentimento che nell'artista diventava poesia di colori, di vibrazioni, di riflessi, di luci improvvise, o magistralmente diffuse a fasciare un volto o, a far respirare un paesaggio.
E dal libro scatta fuori la visione di un artista completo che trasforma in essenza di poesia anche le risorse del formidabile mestiere. Risorse che adattava al suo istinto prepotente e che gli dettavano le pennellate fulminee e sicure e segnavano il sapore singolare delle inflessioni di un linguaggio personalissimo. Guido Tallone nutriva una curiosità infinita per tutto ciò che lo circondava. Tallone non avrebbe mai potuto diventare seguace di una corrente astratta o metafisica, o surrealista, o di un'atteggiamento che uscisse dalle regole e dalle norme e dall'aspetto del mondo reale, perché nella realtà sentiva il pulsare della sua stessa natura, l'apparentamento intimo con la sua spiritualità, il segno di una vita che si perpetuava.

Così quella di "natura morta" diveniva una definizione impropria, così i ritratti, più che occasione di sempre splendida bravura, diventavano veri e propri incontri con l'umanità del soggetto, curiosa indagine del suo essere interiore. E poi bisognerebbe parlare a lungo anche dei paesaggi, delle selvaggine, delle fulminee intuizioni delle luci, del peso del colore, del suo ricreare la realtà per disporla in una dimensione quasi favolistica, o di memoria. Ma tra i vari paesaggi uno ritorna come un motivo conduttore dell'umanità di Guido Tallone; ed é Alpignano, con la casa di famiglia, il giardino, le estrose immissioni
( quella straordinaria, vecchia locomotiva...), le sue luci...Alpignano, per Guido Tallone diventava un simbolo.
Ma queste ed altre considerazioni potrà fare chi sfoglierà il bel volume dovuto a Gigliola Tallone. E' il racconto documentato di un artista, del suo mondo, del suo modo di creare e di comunicare dando al linguaggio della pittura il sapore della sua particolarissima unità. Di un artista che non rinnegò mai se stesso e la stupenda tradizione che portava in sé.
Tornate al menu' principale